Caregiver: Come affrontare questo ruolo
Il termine caregiver è sempre più presente nelle conversazioni quotidiane, ma cosa significa davvero? Un caregiver è una persona che si occupa della cura di un altro individuo che non è in grado di prendersi cura di sé a causa di una malattia, disabilità o dell’invecchiamento. Questo ruolo, che può essere ricoperto da familiari o da professionisti, è essenziale per il benessere di chi non può più svolgere le proprie attività quotidiane in modo indipendente. Nel corso di questo articolo, esploreremo il significato di caregiver e il ruolo fondamentale che svolgono i caregiver familiari. Inoltre, analizzeremo le differenze tra il caregiver familiare e il caregiver non convivente, due categorie che pur condividendo la stessa missione, affrontano sfide differenti.
Se ti stai chiedendo se il tuo ruolo di supporto a un familiare possa essere riconosciuto ufficialmente o come affrontare le difficoltà legate alla cura di una persona, questo articolo ti guiderà attraverso le informazioni più importanti per comprendere il mondo del caregiving.
Il Significato di Caregiver: Chi Sono e Cosa Fanno?
Quando si parla di caregiver, ci si riferisce a una persona che si prende cura di un altro individuo che non è in grado di assistere a sé stesso. Questo può includere malati cronici, anziani, persone con disabilità o con malattie terminali. Il significato di caregiver si estende ben oltre la semplice assistenza fisica: un caregiver può essere anche un supporto emotivo, aiutando a mantenere la qualità della vita di chi riceve assistenza.
Un caregiver familiare è solitamente un parente che, senza essere professionista nel settore, si occupa di prendersi cura del proprio congiunto. Questo ruolo è svolto in un contesto familiare, dove l’assistenza non è retribuita, ma dettata dall’affetto e dalla responsabilità verso un familiare. I caregiver familiari sono spesso i primi ad essere coinvolti nella cura di un membro della famiglia che necessita di assistenza continua. Non solo si occupano di supportare le necessità quotidiane come mangiare, vestirsi o assumere farmaci, ma sono anche una figura di riferimento emotivo.
La figura del caregiver è essenziale, eppure spesso sottovalutata, soprattutto in una società che si concentra sulle cure professionali e strutturate. Un caregiver familiare, purtroppo, non sempre riceve il supporto che merita, sia a livello pratico che economico.
La Sfida dei Caregiver: Il Carico Emotivo e Fisico
Essere un caregiver familiare può comportare un grande sacrificio personale. L’assistenza a una persona non autosufficiente non solo richiede tempo e impegno fisico, ma comporta anche uno stress emotivo non indifferente. A volte, la solitudine del caregiver può crescere, specialmente quando non ci sono altri membri della famiglia disposti o in grado di dare una mano. Il caregiver, quindi, può trovarsi a dover gestire non solo il benessere della persona assistita, ma anche la propria salute mentale ed emotiva.
Il riconoscimento di questo difficile compito è fondamentale per migliorare la qualità della vita di chi si prende cura degli altri. Strumenti di supporto, come counseling e gruppi di supporto, possono rivelarsi risorse molto utili.
Caregiver Non Convivente: Differenze e Sfide
Un altro aspetto cruciale del mondo del caregiving è la differenza tra un caregiver familiare che vive con la persona da assistere e uno che non convive. Il caregiver non convivente si occupa della cura di un familiare che non vive con lui, ma che ha comunque bisogno di assistenza. Questo tipo di caregiving presenta una serie di sfide particolari. A differenza del caregiver convivente, che può intervenire immediatamente in caso di necessità, il caregiver non convivente deve pianificare con maggiore attenzione e organizzazione la gestione delle cure.
Il caregiver non convivente può sentirsi più isolato, poiché non è sempre presente fisicamente per garantire che le esigenze quotidiane vengano soddisfatte. La distanza e la difficoltà nel monitorare costantemente il benessere della persona assistita possono portare a sensi di colpa o frustrazione.
Come Supportare un Caregiver Non Convivente
Per il caregiver non convivente, è importante sviluppare una rete di supporto che includa professionisti, come infermieri o assistenti domiciliari, e altri familiari che possano contribuire a monitorare la persona assistita. Strumenti tecnologici, come le telecamere di sorveglianza per anziani o le app di monitoraggio della salute, possono anche offrire un importante supporto. Inoltre, avere un piano di emergenza e una buona comunicazione con il caregiver convivente può ridurre il carico emotivo e pratico.
B&C Travel e il supporto ai Caregiver familiari
B&C Travel è affianco dei caregiver familiari nei momenti in cui questi devono trovare una soluzione per le vacanze dei propri cari. Conosciamo a fondo le difficoltà che affronta quotidianamente chi ha deciso di occuparsi di un familiare bisognoso di cure e attenzioni.
Mentre il tuo caro si gode le vacanze assistite per anziani, tu puoi ricaricare la batterie da un anno di impegno, fatica e dedizione.
Gli anziani sono una grande risorsa
Nella società moderna i nonni, rappresentano una grande risorsa nella vita familiare (parola di caregiver). Nella maggior parte dei casi hanno concluso il periodo della loro vita legato al lavoro e possono utilizzare il loro tempo per aiutare attivamente nella famiglia dei propri figli occupandosi anche dei nipoti: si sostituiscono volentieri alla babysitter, accompagnano i nipoti a scuola, li vanno a riprendere, il loro sapere è messo al servizio dei compiti a casa, per non parlare dell’aiuto economico che oggi non è un aspetto da sottovalutare!
Con il passare degli anni le cose, per loro natura, sono destinate a cambiare. Le attività che l’anziano svolgeva abitualmente iniziano ad essere complicate per lui da portare a termine ed anche il suo ruolo di valido collaboratore alla vita familiare inizia ad essere messo in discussione. Si aggiunge la possibilità che un genitore invecchi in maniera diversa dall’altro e ci si ritrovi ad affrontare l’avere un genitore autosufficiente e uno no.
L’inversione dei ruoli
Si assiste a una vera e propria inversione dei ruoli per il caregiver: dall’essere figli si passa ad essere genitori dei propri genitori. Nell’anziano convivono due bisogni fondamentali che devono essere tenuti presenti quando si pensa a come approcciarlo per aiutarlo nella sua situazione. Il primo è quello di una crescente necessità di aiuto a livello fisico e organizzativo, che si riflette nel compito per il caregiver di pensare alla mano che gli va data nelle faccende domestiche e nella organizzazione della sua vita. Il secondo è quello del bisogno di autonomia e di conservazione della propria identità, sarà impegnativo aiutarlo e convincerlo nel farsi aiutare se durante la sua vita è stato una persona molto attiva e intraprendente. In tutti i casi si deve rispondere alla esigenza di dove portare i genitori anziani in vacanza.
La nuova famiglia
Il conflitto che generano questi due bisogni sarà decisivo nel nuovo equilibrio familiare che si andrà a creare. I genitori devono affrontare l’idea di dipendere dai loro figli e i figli devono gestire e farsi carico dei propri genitori sempre meno autonomi. Alle volte si assiste alla creazione di una vera e propria “nuova famiglia” che si forma quando il genitore, non più autonomo, si sposta a casa del figlio ed entra a fare parte del nucleo ristretto con l’altro coniuge e i nipoti. Questo evento, l’anziano che va a vivere con il figlio, mette a dura prova il sistema familiare e costringe tutti a mediare con l’acquisizione di nuovi comportamenti per convivere in maniera serena.
Caregiver: Combattere il senso di colpa
In questo contesto, il farsi aiutare, viene vissuto dal caregiver come lo “scaricare” su qualcun altro un proprio dovere. Nella convinzione di poter affrontare da solo questa situazione, il caregiver si trova a prendersi carico in tutto e per tutto dei bisogni del proprio caro anziano, disperdendo in tale aiuto molte energie che lo portano a trascurare il lavoro, il coniuge e i propri figli mettendo a rischio il rapporto con loro.
Nella maggior parte delle famiglie è la donna a farsi carico delle attività del caregiver sopportandone da sola tutto il peso sia nei confronti del proprio genitore che, a volte, del genitore del proprio coniuge. Questa situazione la porta a desiderare una boccata di ossigeno che la aiuti a riprendere fiato dalla routine frenetica della gestione del genitore anziano e della propria famiglia.
Il desiderio di evadere dalla realtà del caregiver, viene accompagnato da un grande senso di colpa. La voglia di avere del tempo libero per sè viene vissuta come la volontà di non prendersi più cura del proprio caro e quindi associata all’abbandono del proprio genitore: della persona che fino a quel momento è stata di aiuto nella propria vita e che ora non si deve lasciare da sola. In questo senso può aiutare approfondire il funzionamento degli alberghi per anziani.
Per superare questo grande ostacolo emotivo, bisogna riflettere sul fatto che per essere dei caregiver efficaci nel proprio ruolo, bisogna dosare bene le proprie energie e lasciarsi aiutare in questo compito anche da persone esterne dalla famiglia, specializzate nei bisogni e nella cura degli anziani.
Come migliorare le cose
Il nostro consiglio, rivolto ai caregiver (tradotto in italiano familiare assistente) e a chi si trova in questa situazione, è quello innanzitutto di programmare alcune ore a settimana nelle quali accettare l’aiuto di accompagnatori di professione per dedicare del tempo alle altre cose fino a quel momento trascurate, come ad esempio passare del tempo insieme agli altri componenti della famiglia o utilizzarlo per sè. Inoltre, a nostro avviso, rimane fondamentale concedersi dei periodi di vacanza, dove poter recuperare a fondo le energie in vista di un nuovo periodo di impegno, sia nella vita personale che in quella da caregiver. Per permettere ai caregiver di prendersi un periodo di pausa, noi di B&C Travel, organizziamo soluzioni di soggiorni in gruppo. Contattaci per avere maggiori informazioni su come affrontare al meglio questo importante ruolo.
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